Tale opera venne eseguita la prima volta dalla: "Società anonima cooperativa merletti e ricami a punto antico – Aemilia Ars" per l'Esposizione Internazionale del Sempione del 1906 tenutasi a Milano, data in cui però andò distrutta durante il furioso incendio che divampò dal vicino padiglione durante la notte del 3 agosto. A distanza di 109 anni, si ha oggi la possibilità di riportare all' Expo 2015 sempre a Milano, grazie alla sponsorizzazione del Centergross di Bologna, la copia dello stesso pezzo. L'opera si divide in due parti: quella centrale con le quattro figure che rappresentano le stagioni della vita e dell'agricoltura, tratte dal libro quarto di Cesare Vecellio del 1601: " Gioiello della corona per le nobili et virtuose donne" e la cornice esterna, con archi e rose, che venne disegnata nei primi anni del 1900 dagli artisti della Società Aemilia Ars.

Questa Società nacque, una prima volta a Bologna il 3 dicembre 1898, con lo scopo di far risorgere dalla banalità le arti decorative ispirandosi alla natura, vedendo il rinascimento come modello di bellezza artistica e di grande perfezione artigianale. Sciolta questa prima Società, ne nascerà una seconda sempre a Bologna, 5 anni dopo, destinata a portare avanti solo l'arte del ricamo e del merletto facendo conoscere la città di Bologna nel mondo come eccellenza anche in questo campo. Esaminando l'opera, possiamo notare che la natura è sicuramente l'elemento dominante ed i particolari sono quelli che rendono unico questo pezzo: i quattro Gigli Fiorentini posti agli angoli, probabilmente omaggio alla Firenze del Rinascimento; le figure, ognuna colta nel momento del lavoro che la natura impone in quella determinata stagione; gli abiti, realizzati con grande attenzione ed ognuno diverso dall'altro; le mani, importanti per il lavoro che vengono qui ben evidenziate nell'atto di afferrare gli strumenti come la falce e la scure o più semplicemente  nell'atto di cogliere i prodotti della terra come il grappolo di uva per spremerlo e farne vino nel caso dell'autunno.

Le stagioni sono anche quelle della vita dell'uomo: la giovane primavera poi l'estate e l'autunno più maturi fino ad arrivare all'inverno, ormai anziano arrivato alla fine del suo ciclo di vita che viene rappresentato con la lunga barba nell'atto di potare gli alberi per fare la legna e attizzare il fuoco,circondato dalla natura spoglia.